L’intervento del presidente di Connect-Italia alla presentazione a Milano del Rapporto Montagne Italia

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Le comunità montane, per la loro dimensione e prossimità, possono diventare palestre di cittadinanza attiva“. Lo ha affermato Gianni Bottalico, presidente di Connect-Italia alla presentazione del Rapporto Montagne Italia 2025 a Milano il 29 settembre.
È qui che – ha rilevato Bottalico – i giovani possono sperimentare imprese sociali, cooperative di comunità, nuove forme di mutualismo“.
Il Rapporto Montagne Italia 2025, una ricerca ampia e strutturata, nasce nell’ambito del Progetto Italiae del Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è attuato dall’Uncem (Unione Nazionale Comuni, Comunità ed Enti Montani), per descrivere come si manifesta la contemporaneità nei territori di montagna, tra criticità, opportunità e nuovo protagonismo. Uno strumento politico, come lo ha definito Marco Bussone, presidente nazionale Uncem, che fornisce elementi utili ai decisori.

L’evento delle Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026 può evidenziare la necessità per l’Italia, ha sottolineato il sindaco di Milano Beppe Sala nel suo messaggio al convegno che realtà urbane e montane siano in connessione.

Le montagne – ha osservato Bottalico – ci costringono a guardare con chiarezza alle cose essenziali: energia e acqua, mobilità e trasporti, servizi di cura e scuola, cibo e filiere locali. Sono i pilastri della vita.
Dove mancano, i territori si spopolano. Dove si investe, le comunità rifioriscono”.

La provocazione che viene dal Rapporto, per il sociologo Aldo Bonomi è il margine che si fa centro: in questa epoca “bisogna ripensare il locale per ripensare il globale. Contemporaneamente”. Milano, è l’invito del ricercatore Aaster, “alzi lo sguardo oltre il suo ombelico per vedere le sue montagne, la dimensione urbana porta verso le terre alte. Terre alte significa aria, terra ed acqua“.

Il Rapporto Uncem definisce una sfida politica e culturale, che anche Connect-Italia è pronta a raccogliere. In due modi, secondo il suo presidente Bottalico: “dare protagonismo ai territori, perché non restino spettatori ma diventino attori del cambiamento. E tessere connessioni tra montagne, pianure e città, costruendo un’Italia più giusta e sostenibile, che guarda al futuro”.