Tra la mole di dati e di analisi che offre Rapporto Italia dell’Eurispes, giunto alla 37ª edizione, presentato il 29 maggio 2025, appare particolarmente interessante ad una associazione come Connect-Italia, rappresentata all’evento dal presidente Gianni Bottalico e dalle vicepresidenti Marina Migliorato e Patricia Navarra, la sezione dedicata al rapporto fra gli italiani e le nuove tecnologie.
Secondo L’Eurispes nel Paese si sta affermando una cittadinanza connessa, ma non per questo pacificata. Si sperimenta, si prova, si esplora, ma non sempre si sceglie con piena consapevolezza. L’adesione ai nuovi strumenti tecnologici è ampia ma disomogenea, segnata da fratture profonde: tra generazioni che abitano spazi digitali diversi, tra chi fa della tecnologia una risorsa e chi la percepisce come minaccia, tra chi chiede regolazione e chi rincorre libertà. La distanza – sottolinea il Rapporto Italia – non è solo anagrafica: è culturale, simbolica, affettiva
L’intelligenza artificiale non ha ancora raggiunto una diffusione capillare tra la popolazione: la maggioranza degli italiani (circa il 58%) dichiara di non averla mai utilizzata. Spinge ad usarla soprattutto la curiosità (62,7%), l’uso ludico (55,7%) e l’abitudine a farne ricorso in àmbito lavorativo (48,4%) o per lo studio (39,2%). Nel complesso, solo una parte limitata della popolazione mostra una visione pienamente positiva: il 20,5% considera l’IA un’opportunità, mentre appena il 7,2% la identifica come una soluzione a moltissimi problemi. D’altra parte, il 19,1% auspica una regolamentazione universale, mentre il 32,6% manifesta una visione più critica, tra chi la giudica un problema per il futuro dell’umanità (16,6%) e chi la ritiene una tecnologia pericolosa ma gestibile (16%). Una quota analoga, pari al 20,6%, ammette di non avere ancora un’opinione definita. Il grado di accettazione dell’impiego dell’IA in àmbiti tradizionalmente considerati “umani”, come la creatività, la scrittura e l’educazione, è generalmente contenuto (mai sopra il 40%). Sono dati che rafforzano la consapevolezza da parte di Connect-Italia della diversità di approccio alle tecnologie digitali da parte dei cittadini. Un dato di cui tener conto per costruire politiche di sviluppo adeguate.
In generale questa edizione del Rapporto Italia, come ha affermato il presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, mira a alzare il velo delle apparenze e tornare ad un “pensiero essenziale” in grado di cogliere in tutta la loro reale portata i radicali cambiamenti in corso.