Da sempre uno dei punti di forza dell’uomo, la capacità di adattamento ci ha permesso di trasformare la necessità in virtù. E in tempi di emergenza questa capacità è più che mai fondamentale. La pandemia del Covid-19 ha portato con sé uno scenario completamente diverso al quale ogni società del mondo si è adattata, e il mondo del lavoro è stato uno degli ambiti che più ne ha risentito.
Questo “smart working forzato” ha infatti portato una ventata di cambiamento, e ha però richiesto un forte adeguamento che include processi, modalità e naturalmente strumenti, che devono essere adeguati alle esigenze di tutte le tipologie di lavoratori. Il lavoro appare oggi (quasi) definitivamente sganciato dagli spazi fisici laddove possibile, richiedendo una dotazione tecnologica specifica affinché i nuovi standard risultino sicuri, affidabili e di semplice utilizzo.
La protezione dei dati in un mondo sempre più digitale ricopre quindi uno degli aspetti più importanti al fine di permettere questa transizione oggi in atto. Per accompagnare al meglio le amministrazioni pubbliche nella strada per individuare le soluzioni più adeguate al futuro del lavoro, FORUM PA 2022 e Samsung hanno unito le forze proprio per fornire a tutte le amministrazioni una guida alla scelta della dotazione tecnologica più adatta e sicura.
Operando una distinzione tra due gruppi principali, le information mobile worker e i frontline mobile worker, è possibile identificare per ognuno le tecnologie più adatte, senza trascurare l’elemento fondamentale della sicurezza. Lo spostamento verso soluzioni mobile e cloud non può prescindere dalla messa in sicurezza dei terminali e di tutti gli endpoint da cui transitano i dati aziendali. Le tecniche di attacco sono sempre più sofisticate ed è fondamentale che i dispositivi guidino l’utente, ad esempio grazie all’uso dei dati biometrici, verso comportamenti virtuosi che non permettano a disattenzioni o password deboli di compromettere l’integrità dei dati aziendali.
Occorrono strumenti aziendali potenti, sicuri e flessibili. La strumentazione necessaria deve soddisfare diversi requisiti, tra i quali la robustezza, la facile usabilità delle interfacce e l’utilizzo di un unico dispositivo per qualsiasi processo.
Secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, sono quattro le tecnologie che abilitano lo smart working:
- Social collaboration: piattaforme e servizi che permettono agli utenti di comunicare e relazionarsi tramite mobile device e mobile app.
- Workspace Technology: tecnologie e servizi per la creazione di ecosistemi digitali, spazi virtuali protetti in cui scambiarsi e aggiornare documenti e file in piena sicurezza.
- Security: tecnologie realizzate per garantire la sicurezza dei dati, anche da remoto.
- Mobility: piattaforme, device e applicazioni che supportano il lavoro in mobilità.
Partendo quindi dalle due tipologie di dipendenti, le information mobile worker e i frontline mobile worker (lavoratori di utility, forze dell’ordine, sanitarie, etc, che operano sul campo), si possono individuare tecnologie e servizi peculiari che consentono ai due tipi di utilizzatori di svolgere al meglio la professione da remoto.
Bisogna però non dimenticarsi di tenere la gestione della sicurezza al passo con i tempi. Lo spostamento verso soluzioni mobile e cloud apre nuovi fronti di battaglia con il cyber crime; pertanto, tutti gli endpoint devono essere adeguatamente protetti, mettendo al sicuro l’intero perimetro digitale di aziende e istituzioni.